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The Walking Dead – Leader, sgozzamenti e armi da guerra

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Carol e il suo M16.

Carol e il suo M16.

Oggi digressione su serie tv. Ieri sera, lunedì 13 ottobre, è andato in onda su Fox il primo episodio della quinta stagione di The Walking Dead. La serie, per chi non è avvezzo, è ambientata al tempo presente, in Georgia, Stati Uniti, e racconta di come, a un certo punto, la gente smetta di restare morta e diventi zombie.

A combattere gli zombie e il loro appettito insaziabile c’è lo sceriffo Rick Grimes insieme a un manipolo di sopravvissuti tra cui suo figlio, ormai adolescente, Carl. In quattro stagioni Rick e il suo gruppo passano attraverso una serie di peripezie inenarrabile. Ed è giusto che sia così.

Nel finale della quarta stagione, li avevamo lasciati chiusi in un container senza troppe possibilità di fuga. Ma Rick, leader indiscusso, aveva dichiarato: “Hanno fatto incazzare le persone sbagliate” facendo la felicità dei fan. Fan che ieri sera erano davanti alla tv in attesa di capire l’entità di quell’incazzatura.

E gli sceneggiatori, pronti via, hanno regalato 45 minuti di adrenalina. Ma con dei ma. Si inizia con quattro sgozzamenti. Da qualche tempo, infatti, in The Walking Dead non si ammazzano solo gli zombie, ma anche i vivi che danno più soddisfazione. Per cui ci troviamo ad avere a che fare con dei macellai. Che macellano le persone.

Il mio post, ovviamente, non è sull’impianto stilistico, bensì sull’evoluzione dei personaggi e su un paio di cose inerenti armi e dintorni. E un po’ di profiling. Così, tanto per non perdere l’abitudine.

Il sangue dei vivi

La prima scena in cui a farla da padrone è l’adrenalina è uno sgozzamento visto di fronte. Brrrr! Non fosse che il sangue è del colore e della consistenza del vino in cartone ci si poteva anche credere. Nel senso che l’investimento per questa serie tv non è di 25 dollari. Per cui potevano chiedere in prestito le robe di scena a quelli di CSI.

Quattro sgozzati, quattro ancora da sgozzare.

Quattro sgozzati, quattro ancora da sgozzare.

Ma forse era volutamente così per evitare di essere troppo vera e passare dal fare lo spavento grosso al fare lo schifo brutto. I nostri eroi, tra cui ovviamente Rick, restano inginocchiati su una vasca di metallo in cui già quattro prima di loro hanno trovato la morte. E l’hanno trovata con una certa qual compostezza.

Le vittime sacrificali, predestinate, se ne stanno lì, buone buone. Vero che sono legate mani e piedi, ma è anche vero che, su otto persone, almeno una che perde le staffe, si divincola, si butta per terra, fa casino per non essere ammazzata sarebbe stato bello averla. E invece niente alla maniera di: “Va beh, dai niente, ammazzami, ok…”.

Lo sgozzamento. No, anzi, quattro…

Ci sarebbe anche qualcosa da dire sugli sgozzamenti. Che ricordano forse un po’ troppo da vicino la cruda realtà di Isis che prende gente innocente e la giustizia, sgozzandola, davanti alle telecamere per mandare il suo bel messaggio all’occidente. Non che la fiction abbia attinenze con la realtà, in questo caso.

Ma in prima serata quattro sgozzamenti con vittime che nemmeno lottano per avere salva la vita e nessuno che dica niente fa strano. A me i quattro sgozzati hanno dato fastidio. Forse perché la scena sarebbe stata solo splatter e avrei fatto a meno di fare raffronti con la realtà se fosse durata meno. Se lo sgozzamento fosse stato uno. Ma quattro son stati troppi.

Rick in attesa di essere sgozzato. Ma si libera con la scheggia di legno.

Rick in attesa di essere sgozzato. Ma si libera con la scheggia di legno.

McGyver era meglio. Molto meglio

Rick, all’interno del container stacca un pezzo di legno, una scheggia, e la tiene con sé. Quando ne avrà bisogno la userà. E difatti la usa per liberarsi dalle fascette di plastica che gli tengono ferme le mani dietro la schiena. Legno batte plastica? Ma no, dai, su. Lo sanno anche i bambini che non è possibile.

Sarebbe stato sufficiente, all’interno del container, dargli qualcosa di diverso. Tra l’altro per staccare la scheggia di legno ha usato la cerniera della giacca che indossava. Quindi cerniera di metallo su legno, ok, ma legno su fascetta di plastica nemmeno in mille anni. Nemmeno pregando gli dei della galassia.

E questo disturba. Ancora una volta. Perché era sufficiente pensarci. E uno stratagemma, ovviamente, si trovava. Magari sarebbe stato abbastanza non mettergli le fascette di plastica, ma la classica e vecchia corda (e allora il legno sottoforma di scheggia qualche possibilità in più l’avrebbe avuta).

Il tipo un po' Charles Manson che viene ammazzato subito. Da Rick. Che gli spara alle spalle.

Il tipo un po’ Charles Manson che viene ammazzato subito. Da Rick. Che gli spara alle spalle.

Dello sparare alle spalle

In qualsiasi storia che si rispetti è difficile, ma difficile davvero, che il nostro eroe, il protagonista, spari alle spalle. Non spara alle spalle dei cattivi e, a maggior ragione, non spara alle spalle dei non buoni. Rick libera da un container altre persone, che non fanno parte del suo gruppo, ma che sono persone. Disperate.

E poi, dato che uno di questi gli mette le mani sulla faccia con fare da pazzo (e se si sta in un container in attesa di essere macellati può essere che si perdano le staffe), li allontana e spara loro alle spalle. La strategia è giusta: si liberano dagli zombie che, attratti dal sangue fresco e dalla carne ancora viva, li lasciano passare.

Ma a che prezzo? Cioè, davvero era necessario fargli fare un’azione del genere? Perché fargli uccidere altre persone che, come loro, stanno cercando di fuggire. E magari per la serie sono giubbe rosse (quelle che in Star Trek fanno sempre la fine del topo), ma no, non va. Perché nella fiction erano persone e non zombie.

Non va perché Rick è, o dovrebbe essere, leader. E io, per crederci, per dire al mio cervello di far silenzio, di non disturbarmi mentre guardo The Walking Dead, devo poter pensare che Rick sia figo. E uno che spara alle spalle tanto figo non è. Per cui a momenti, dopo la scena, cadevo dal divano.

E le care vecchie piogge di proiettili

C’è ancora qualcosa da dire sullo sparare. A un certo punto la formazione avanza compatta imbracciando armi d’assalto. Alcuni sono M16, altri Norinco 56 e altri ancora Ak47, fatto sta che si capisce da non lontano che non è un ballo per educande. Ora. Probabilmente il maestro d’armi sul set era distratto. O non c’era.

Ma pare chiaro che se do in mano armi d’assalto a tutti quanti e poi dispongo le persone su due file, una davanti e una dietro, e dico di fare fuoco, non è che quelli dietro fanno fuoco a culo proprio davanti a loro. Perché ammazzano quelli in prima fila in un amen. Ma niente. Ieri sera quelli in seconda fila sparavano imperterriti.

E la cosa più divertente è stata che quelli in prima fila erano poi tutti vivi e vegeti. E sempre tornando al fatto che The Walking Dead ha budget stellari (solo per truccare tutti gli zombie qualche soldo lo spendono) è imperdonabile un errore del genere. Anche perché non serve esssere esperti di balistica forense per notarlo.

Attrici sul set.

Attrici sul set.

Le donne: comprimarie e niente più

Come in molte altre serie tv le donne restano relegate al ruolo di nutrici. O di baby sitter. O di isteriche spettinate. Rick si era un po’ incazzato con una del gruppo, Carol, che aveva ammazzato delle persone che avevano contratto un virus. Carol aveva timore che il virus avrebbe contagiato tutto il gruppo. E le aveva fatte fuori.

Rick, infagottato nella sua fulgida armatura, se l’era presa a tal punto da allontanarla dal gruppo. Da lasciarla in mezzo alla strada. Dicendole di non farsi più vedere. E in un mondo infestato di zombie lasciare una persona sola in mezzo alla strada era stata un’azione che non mi era piaciuta un granché.

Lei avrà sbagliato. Ma un leader vero o risponde per le rime e la giustizia sul posto. Oppure la perdona e la tiene nel gruppo. Perché lavarsene le mani lasciandola viva tra gli zombie era un po’ da vigliacco. Carol, contro ogni previsione, non solo sopravvive alla grande, ma salva anche la figliola molto molto piccola di Rick.

Carol abbraccia Daryl. E si vede che a Rick ruga anche questo.

Carol abbraccia Daryl. E si vede che a Rick ruga anche questo.

Tarallucci e vino

Figliola che pareva morta e invece no, Carol l’ha salvata. E la prima puntata della quinta stagione fa riunire Carol e la piccola Judith al gruppo. Rick vede Carol (ma ancora non sa niente di Judith) e l’abbraccia commosso. Perché Carol con il suo M16 ha fatto fuori parecchi cattivi e parecchi zombie. Salvando il culo a lui e al gruppo.

A quel punto Carol gli dice di seguirlo e voilà, ecco anche Judith. Rick ha un momento di mancamento, abbraccia la sua bambina ed è felice al punto che a momenti si mette a piangere. Sì, però, Rick… a momenti facevi ammazzare Carol. E in più l’hai lasciata per i fatti suoi in mezzo a un mare di zombie. Non si fa.

Un vero uomo, un vero leader, non si comporta così. L’amica Sara stamattina mi ha anche fatto notare, chiacchierando al caffè di Palazzo Reale, che forse gli seccava un po’, a Rick, che il vero leader alla fine fosse Carol. Carol ha preso decisioni di cui lui non è stato capace. E’ dura e incazzata per davvero. E sa quello che vuole.

E ha dimostrato di non avere bisogno di Rick per ottenerlo. Per cui sì, c’è un solo leader. Ed è Carol. Almeno fino a che gli sceneggiatori decideranno di tenerla in vita, ovvio.

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